sabato 20 dicembre 2008
io penso che la formazione possa avvenire anche attraverso l'uso del computer in quanto esso è lo strumento più utilizzato da molte persone, ormai quasi tutte e ci permette di fare ricerche, condividere -con l'uso di programmi, come proprio questo che sto utilizzando io ( blog, chat, ... ),- informazioni, riflessioni, conoscenze... per poter comunicare in gruppo.
giovedì 18 dicembre 2008
Leggendo il blog di Diletta, http://dilev87-gruppo.blogspot.com/,
ho riscontrato molte caratteristiche che ho potuto osservare nell'esperienza del lavoro di gruppo svolto l'anno scorso con il corso del professor DiNubila Renato e insieme ai miei compagni.
Il fatto di riscontrare piccoli conflitti all'interno nel gruppo, vedere che cera qualcuno che parlava meno e chi parlava di più.
Gli autori che ha citato Diletta ci aiutano a capire alcune definizioni sulla formazione.
ho riscontrato molte caratteristiche che ho potuto osservare nell'esperienza del lavoro di gruppo svolto l'anno scorso con il corso del professor DiNubila Renato e insieme ai miei compagni.
Il fatto di riscontrare piccoli conflitti all'interno nel gruppo, vedere che cera qualcuno che parlava meno e chi parlava di più.
Gli autori che ha citato Diletta ci aiutano a capire alcune definizioni sulla formazione.
La formazione attraverso il gruppo di lavoro:
Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui ( minimo 4 persone ) che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l'uno dall'altro e di condividere gli stessi obiettivi e gli stessi compiti. Ognuno svolge un ruolo specifico e riconosciuto, sotto la guida di un leader, basandosi sulla circolarità della comunicazione, preservando il benessere dei singoli (clima) e mirando parallelamente allo sviluppo dei singoli componenti e del gruppo stesso.
Perché un gruppo di lavoro possa evolversi, maturare nel tempo e permettere una maggiore collaborazione tra i suoi membri ed una loro partecipazione più attiva, è necessario che si passi dalla semplice interazione ad una vera e propria integrazione, affinchè i partecipanti al gruppo possano condividere bisogni ed esigenze. La realizzazione concreta della collaborazione all'interno del gruppo, è poi facilitata dal meccanismo di negoziazione, che permette il confronto e il passaggio dal punto di vista dei singoli individui ad un punto di vista comune e condiviso per realizzare al meglio gli obiettivi previsti.
Gli elementi chiave che concorrono alla costruzione e all'evoluzione di un efficace gruppo di lavoro sono:
-Obiettivo
-Metodo
-Ruolo
-Leadership
-Comunicazione
-Clima
-Sviluppo
Obiettivo:
Nessun gruppo di lavoro può essere efficace se l'obiettivo che deve raggiungere non è chiaro e ampiamente condiviso dai suoi membri. L'obiettivo di un gruppo di lavoro efficace deve essere definito in termini di risultato, costruito su dati osservabili e risorse disponibili, espresso in termini chiari, chiarito e articolato in compiti, e infine valutabile. Un obiettivo chiaro e ben esplicitato contribuisce a consolidare la coesione e il senso di appartenenza al gruppo da parte dei suoi componenti e contemporaneamente contribuisce a definire in maniera chiara il rapporto con l'organizzazione, quindi il clima interno.
Metodo:
Il metodo assume per il gruppo una duplice accezione: da una parte stabilisce i principi, i criteri e le norme che orientano l'attività del gruppo, dall'altra richiama le modalità di organizzazione e strutturazione efficace dell'attività stessa. Un buon metodo di lavoro da sicurezza al gruppo e permette un miglior utilizzo nell'uso e nella gestione delle risorse disponibili.
Ruolo:
Il ruolo rappresenta la parte assegnata a ciascun membro del gruppo in funzione del riconoscimento delle sue competenze e capacità; esso racchiude poi anche l'insieme dei comportamenti che ci si attende da chi occupa una certa posizione all'interno del gruppo stesso. Fondamentale per un efficace sistema di ruoli è la qualità della comunicazione interna al gruppo stesso perché un suo corretto funzionamento permette che si realizzi corrispondenza tra attese e richieste dei singoli e prestazioni e comportamenti del gruppo.
Leadership:
La leadership è la variabile di snodo tra le variabili di tipo strutturale, quali obiettivo, metodo e ruoli, e variabili di tipo processuale, quali clima, comunicazione e sviluppo. Il leader si definisce in primo luogo come un professionista di relazioni, anche se non esiste "il buon leader" per antonomasia, ma piuttosto si dovrebbero definire delle funzioni di leadership efficacemente svolte e ruoli di leader ben negoziati e definiti. E' inoltre importante che la funzione di leadership sia quanto più possibile circolare e diffusa a seconda degli obiettivi e dei compiti del gruppo nelle diverse occasioni. Questo significa che esisterà un leader istituzionale, che è quello individuato dall'organizzazione e che avrà la responsabilità e l'autorità del ruolo formalmente affidatogli, ma che proprio grazie ad essi, questo leader avrà la facoltà di scegliere i leader situazionali di volta in volta più idonei al perseguimento degli obiettivi del gruppo stesso. Dunque egli avrà il compito di individuare, sulla base della conoscenza delle competenze degli altri membri del gruppo, quelle persone che di volta saranno più idonei ad affiancarlo e a cui potranno essere delegati compiti e funzioni necessari per il buon funzionamento del gruppo stesso.
Comunicazione:
La comunicazione è il processo chiave che permette il funzionamento del lavoro di gruppo poiché permette lo scambio di informazioni finalizzato al raggiungimento dei risultati. Tuttavia essa orienta ed è a sua volta orientata dal sistema di relazioni e ruoli presenti nel gruppo stesso.
Essa presuppone tre livelli:
- uno interattivo, che va a impattare sulla struttura relazionale del gruppo;
- uno informativo, che è relativo allo scambio e all'elaborazione di materiali e conoscenze inerenti il lavoro;
- uno trasformativo, che concerne gli scambi che producono il cambiamento.
Il processo comunicativo diventa anche il luogo di verifica del linguaggio del gruppo e la definizione del codice.
Clima:
Il clima consiste nell'insieme degli elementi, delle opinioni, delle percezioni dei singoli membri rispetto alla qualità dell'ambiente del gruppo e della sua atmosfera. Una buona percezione del clima si attua quando c'è un giusto sostegno e calore nel gruppo, i ruoli dei singoli sono riconosciuti e valorizzati, la comunicazione è aperta, chiara e fornisce feedback accettabili sui comportamenti delle persone e sui risultati conseguiti dal gruppo. Una leadership partecipativa e gli obiettivi opportunamente calibrati alle capacità del gruppo sono tra i fattori che maggiormente influenzano il clima.
Sviluppo:
Questa variabile identifica la costruzione del sistema di competenze del gruppo di lavoro e parallelamente la crescita del sistema delle competenze individuali. I due processi dovrebbero portare da una parte allo sviluppo del singolo all'interno del gruppo e dall'altra alla creazione all'interno del gruppo di un sapere condiviso e diffuso e alla capacità di lavorare in modo efficace.
Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui ( minimo 4 persone ) che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l'uno dall'altro e di condividere gli stessi obiettivi e gli stessi compiti. Ognuno svolge un ruolo specifico e riconosciuto, sotto la guida di un leader, basandosi sulla circolarità della comunicazione, preservando il benessere dei singoli (clima) e mirando parallelamente allo sviluppo dei singoli componenti e del gruppo stesso.
Perché un gruppo di lavoro possa evolversi, maturare nel tempo e permettere una maggiore collaborazione tra i suoi membri ed una loro partecipazione più attiva, è necessario che si passi dalla semplice interazione ad una vera e propria integrazione, affinchè i partecipanti al gruppo possano condividere bisogni ed esigenze. La realizzazione concreta della collaborazione all'interno del gruppo, è poi facilitata dal meccanismo di negoziazione, che permette il confronto e il passaggio dal punto di vista dei singoli individui ad un punto di vista comune e condiviso per realizzare al meglio gli obiettivi previsti.
Gli elementi chiave che concorrono alla costruzione e all'evoluzione di un efficace gruppo di lavoro sono:
-Obiettivo
-Metodo
-Ruolo
-Leadership
-Comunicazione
-Clima
-Sviluppo
Obiettivo:
Nessun gruppo di lavoro può essere efficace se l'obiettivo che deve raggiungere non è chiaro e ampiamente condiviso dai suoi membri. L'obiettivo di un gruppo di lavoro efficace deve essere definito in termini di risultato, costruito su dati osservabili e risorse disponibili, espresso in termini chiari, chiarito e articolato in compiti, e infine valutabile. Un obiettivo chiaro e ben esplicitato contribuisce a consolidare la coesione e il senso di appartenenza al gruppo da parte dei suoi componenti e contemporaneamente contribuisce a definire in maniera chiara il rapporto con l'organizzazione, quindi il clima interno.
Metodo:
Il metodo assume per il gruppo una duplice accezione: da una parte stabilisce i principi, i criteri e le norme che orientano l'attività del gruppo, dall'altra richiama le modalità di organizzazione e strutturazione efficace dell'attività stessa. Un buon metodo di lavoro da sicurezza al gruppo e permette un miglior utilizzo nell'uso e nella gestione delle risorse disponibili.
Ruolo:
Il ruolo rappresenta la parte assegnata a ciascun membro del gruppo in funzione del riconoscimento delle sue competenze e capacità; esso racchiude poi anche l'insieme dei comportamenti che ci si attende da chi occupa una certa posizione all'interno del gruppo stesso. Fondamentale per un efficace sistema di ruoli è la qualità della comunicazione interna al gruppo stesso perché un suo corretto funzionamento permette che si realizzi corrispondenza tra attese e richieste dei singoli e prestazioni e comportamenti del gruppo.
Leadership:
La leadership è la variabile di snodo tra le variabili di tipo strutturale, quali obiettivo, metodo e ruoli, e variabili di tipo processuale, quali clima, comunicazione e sviluppo. Il leader si definisce in primo luogo come un professionista di relazioni, anche se non esiste "il buon leader" per antonomasia, ma piuttosto si dovrebbero definire delle funzioni di leadership efficacemente svolte e ruoli di leader ben negoziati e definiti. E' inoltre importante che la funzione di leadership sia quanto più possibile circolare e diffusa a seconda degli obiettivi e dei compiti del gruppo nelle diverse occasioni. Questo significa che esisterà un leader istituzionale, che è quello individuato dall'organizzazione e che avrà la responsabilità e l'autorità del ruolo formalmente affidatogli, ma che proprio grazie ad essi, questo leader avrà la facoltà di scegliere i leader situazionali di volta in volta più idonei al perseguimento degli obiettivi del gruppo stesso. Dunque egli avrà il compito di individuare, sulla base della conoscenza delle competenze degli altri membri del gruppo, quelle persone che di volta saranno più idonei ad affiancarlo e a cui potranno essere delegati compiti e funzioni necessari per il buon funzionamento del gruppo stesso.
Comunicazione:
La comunicazione è il processo chiave che permette il funzionamento del lavoro di gruppo poiché permette lo scambio di informazioni finalizzato al raggiungimento dei risultati. Tuttavia essa orienta ed è a sua volta orientata dal sistema di relazioni e ruoli presenti nel gruppo stesso.
Essa presuppone tre livelli:
- uno interattivo, che va a impattare sulla struttura relazionale del gruppo;
- uno informativo, che è relativo allo scambio e all'elaborazione di materiali e conoscenze inerenti il lavoro;
- uno trasformativo, che concerne gli scambi che producono il cambiamento.
Il processo comunicativo diventa anche il luogo di verifica del linguaggio del gruppo e la definizione del codice.
Clima:
Il clima consiste nell'insieme degli elementi, delle opinioni, delle percezioni dei singoli membri rispetto alla qualità dell'ambiente del gruppo e della sua atmosfera. Una buona percezione del clima si attua quando c'è un giusto sostegno e calore nel gruppo, i ruoli dei singoli sono riconosciuti e valorizzati, la comunicazione è aperta, chiara e fornisce feedback accettabili sui comportamenti delle persone e sui risultati conseguiti dal gruppo. Una leadership partecipativa e gli obiettivi opportunamente calibrati alle capacità del gruppo sono tra i fattori che maggiormente influenzano il clima.
Sviluppo:
Questa variabile identifica la costruzione del sistema di competenze del gruppo di lavoro e parallelamente la crescita del sistema delle competenze individuali. I due processi dovrebbero portare da una parte allo sviluppo del singolo all'interno del gruppo e dall'altra alla creazione all'interno del gruppo di un sapere condiviso e diffuso e alla capacità di lavorare in modo efficace.
lunedì 15 dicembre 2008
venerdì 12 dicembre 2008
testi di riferimento
Consiglio a chi fosse interessato ad approfondire questo tema, di consultare due testi del professor Di Nubila Renato: 'saper fare formazione' e 'dal gruppo al gruppo di lavoro' in cui troverete in un linguaggio molto semplice e chiaro descrizioni su come fare formazione in aula e in altri luoghi, in aziende ad esempio, e definizioni su tutto ciò che riguarda questo tema.
Vedo che anche altri compagni, come cristiano nel suo blog, hanno voluto consigliare il testo 'saper fare formazione'.
Noi l'abbiamo letto e ne siamo loto soddisfatti...!!!
Buona lettura
Vedo che anche altri compagni, come cristiano nel suo blog, hanno voluto consigliare il testo 'saper fare formazione'.
Noi l'abbiamo letto e ne siamo loto soddisfatti...!!!
Buona lettura
martedì 9 dicembre 2008
La Formazione risale al termine italiano forma che origina dal greco morphè, letteralmente forma, figura, ma anche persona, bellezza, apparenza e sorte. La formazione è un processo finalizzato all’acquisizione, promozione, diffusione ed aggiornamento del sapere e delle competenze. La formazione nelle organizzazioni finalizza il sapere e le competenze a tre ordini di fattori: le condizioni di successo dell’organizzazione, i contenuti di adeguatezza delle professionalità, le opportunità di crescita degli individui.
Per approfondire il tema della formazione, vediamo altri termini che ci aiutano a comprenderla e a completarla...
Competenza
Associazione di conoscenza e di capacità, che si traduce e si esprime nel “saper fare”. La competenza è tale quando si traduce in una prassi e in una azione operativa, in modo da risolvere con successo un problema, all’interno di un determinato contesto organizzativo. La competenza va al di là della semplice conoscenza, è il patrimonio di ogni professione.
Apprendimento
Processo grazie al quale viene costruita conoscenza attraverso l’esperienza. Il modello sequenziale di apprendimento utilizzato nell’ambito della formazione degli adulti si articola in quattro fasi:
- concreta esperienza, ovvero confronto con problemi, fatti e situazioni
- analisi dell’esperienza attraverso processi di riflessione
- formulazione di concetti
- sperimentazione attiva, ovvero verifica empirica dei concetti.
In ciascuna delle quattro fasi è richiesto l’esercizio di competenze specifiche: concretezza, riflessione, astrazione e azione.
Autoformazione
Conoscenza, crescita, “coltivazione” di sé. Essa non esclude la presenza del formatore, semmai ne arricchisce il ruolo e la presenza, facilitando i processi di riflessione. Il territorio dell’autoformazione è tutto ciò che è esperienza immediata e incidentale su cui si attivano processi di autoriflessione. Autoformazione è anche percorso di crescita interiore.
Per approfondire il tema della formazione, vediamo altri termini che ci aiutano a comprenderla e a completarla...
Competenza
Associazione di conoscenza e di capacità, che si traduce e si esprime nel “saper fare”. La competenza è tale quando si traduce in una prassi e in una azione operativa, in modo da risolvere con successo un problema, all’interno di un determinato contesto organizzativo. La competenza va al di là della semplice conoscenza, è il patrimonio di ogni professione.
Apprendimento
Processo grazie al quale viene costruita conoscenza attraverso l’esperienza. Il modello sequenziale di apprendimento utilizzato nell’ambito della formazione degli adulti si articola in quattro fasi:
- concreta esperienza, ovvero confronto con problemi, fatti e situazioni
- analisi dell’esperienza attraverso processi di riflessione
- formulazione di concetti
- sperimentazione attiva, ovvero verifica empirica dei concetti.
In ciascuna delle quattro fasi è richiesto l’esercizio di competenze specifiche: concretezza, riflessione, astrazione e azione.
Autoformazione
Conoscenza, crescita, “coltivazione” di sé. Essa non esclude la presenza del formatore, semmai ne arricchisce il ruolo e la presenza, facilitando i processi di riflessione. Il territorio dell’autoformazione è tutto ciò che è esperienza immediata e incidentale su cui si attivano processi di autoriflessione. Autoformazione è anche percorso di crescita interiore.
giovedì 4 dicembre 2008
martedì 2 dicembre 2008
educazione
Il significato originale ed etimologico della parola educazione viene dal latino e-ducere che significa letteralmente condurre fuori, quindi liberare, far venire alla luce qualcosa che è nascosto. Si intende il processo attraverso il quale l'individuo riceve e impara quelle particolari regole di comportamento che sono condivise nel gruppo familiare e nel più ampio contesto sociale in cui è inserito. Può essere anche definita come l'atto, l'effetto dell'educare o come buona creanza, modo di comportarsi corretto e urbano nei rapporti sociali.
formazione
La formazione è un processo complesso di trasferimento di contenuti e metodi per fare acquisire alle persone livelli intellettuali, culturali e spirituali sempre maggiori. Il processo formativo studiato dalla pedagogia, in particolare, cerca di ottenere contenuti e metodi di insegnamento propri per l'età evolutiva di riferimento in cui il processo formativo si esplica.
La formazione ha un'importanza talmente rilevante che molte Università hanno intere facoltà dedicate proprio alla scienza della formazione, dove si studia la materia nel suo complesso.
Nelle facoltà con questo profilo concorrono materie come storia della formazione, pedagogia, filosofia, psicologia, sociologia, lettere, scienze ecc., proprio perché alla crescita culturale della persona devono partecipare tutte quelle discipline umanistiche che rendono l'uomo completo.
Il significato originale ed etimologico della parola educazione viene dal latino e-ducere che significa letteralmente condurre fuori, quindi liberare, far venire alla luce qualcosa che è nascosto. Si intende il processo attraverso il quale l'individuo riceve e impara quelle particolari regole di comportamento che sono condivise nel gruppo familiare e nel più ampio contesto sociale in cui è inserito. Può essere anche definita come l'atto, l'effetto dell'educare o come buona creanza, modo di comportarsi corretto e urbano nei rapporti sociali.
formazione
La formazione è un processo complesso di trasferimento di contenuti e metodi per fare acquisire alle persone livelli intellettuali, culturali e spirituali sempre maggiori. Il processo formativo studiato dalla pedagogia, in particolare, cerca di ottenere contenuti e metodi di insegnamento propri per l'età evolutiva di riferimento in cui il processo formativo si esplica.
La formazione ha un'importanza talmente rilevante che molte Università hanno intere facoltà dedicate proprio alla scienza della formazione, dove si studia la materia nel suo complesso.
Nelle facoltà con questo profilo concorrono materie come storia della formazione, pedagogia, filosofia, psicologia, sociologia, lettere, scienze ecc., proprio perché alla crescita culturale della persona devono partecipare tutte quelle discipline umanistiche che rendono l'uomo completo.
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